Fara Sabina in zona rossa, la Asl dice sì al centro vaccinale. Lo gestiranno i medici di famiglia
La Asl dice sì al centro vaccinale a Fara in Sabina. Le pressioni del Comune, che dopo l'istituzione della zona rossa si erano moltiplicate, sembrano aver avuto la meglio, Nella serata del 12 aprile la Asl ha comunicato che il centro vaccini sarà aperto nei prossimi giorni.
"La Asl di Rieti comunica che dalla prossima settimana, anche i Medici di Medicina Generale che operano sul territorio di Fara Sabina avranno un Centro unico dove vaccinare i propri assistiti. Il centro sarà attivato nella sede della Croce Rossa Italiana, presente nel comune sabino, che proprio in queste ore é stato oggetto, da parte dell’Azienda, di un ulteriore sopralluogo per verificarne la conformità. 

L’apertura del Centro, consentirà ai Medici di Medicina Generale che operano a Fara Sabina, di somministrare il vaccino Pfizer agli over 80 anni e successivamente alle altre fasce di età previste dal Piano regionale", si legge nella nota della Asl. I numeri, negli ultimi giorni, raccontano un calo costante dei positivi. Anche ieri, a fronte di 4 nuovi contagi accertati dalla Asl di Rieti, si sono contati 11 nuovi guariti, per un totale di 141 positivi. E anche per quanto riguarda i controlli a tappeto di forze dell’ordine e militari dell’esercito, che continuano a presidiare l’intero territorio comunale, non si registrano particolari criticità, anche per quanto riguarda il numero di sanzioni, che non sono state più di 30, almeno fino ad ora.
Il centro vaccinale stava facendo nascere un vero e proprio caso visto che il secondo comune della provincia, con una mobilità interna senza eguali in tutto il territorio, si ritrovava senza un punto vaccini. Abbastanza incomprensibile vista la presenza di attività di grandi dimensioni come Amazon o la presenza a Passo Corese della stazione frequentata da migliaia di persone tutti i giorni. Ora la Asl sembra aver rimediato. Ma il Comune ha dovuto battere i pugni. non meno importante questione, quella legata alle attività commerciali del territorio, costrette a due settimane di chiusura aggiuntiva rispetto ai colleghi degli altri territori, e per questo ancora più in crisi dopo un anno da dimenticare. Anche qui si attendono risposte sulla richiesta di un fondo ad hoc a loro destinato presentata alla Regione, e ancora senza risposta.