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Ripetitore internet vicino alla scuola. Via libera alla costruzione a Fara in Sabina
Il ripetitore internet che Linkem utilizzerà per estendere il suo campo nel territorio di Fara Sabina, alla fine, si farà. E si farà dove è stato pensato inizialmente, in un terreno privato in località Santo Pietro, poco fuori la frazione di Prime Case, individuato sin dal principio dalla società di committenza che opera per conto del gruppo Romano. E che ha raggiunto da tempo un accordo con il proprietario del terreno, su cui sono in corso le operazioni per la realizzazione del plinto che farà da supporto al palo alto 18 metri dove poggerà l’antenna. Un’antenna che, va detto, emetterà onde di trasmissione per la connessione internet wi-fi, e che quindi non propagherà nessun segnale telefonico o altro. Ma comunque un’infrastruttura sin dal principio malvista non solo dai residenti, ma da tutta la comunità di Prime Case, che giudica non soltanto l’intervento troppo in prossimità di luoghi pubblici come la scuola primaria, ma anche a danno del panorama paesaggistico.

A nulla è servito l’intervento di mediazione del Comune di Fara Sabina, che fin dal primo momento ha cercato di proporre alla società una soluzione alternativa, come ad esempio la zona dei ripetitori di telefonia mobile già presenti nell’area dell’ex Croce Rossa, a Fara Sabina capoluogo. “Più volte abbiamo cercato di convincere la società a cambiare luogo rispetto a quello individuato – commenta l’assessore ai lavori pubblici, Giacomo Corradini – ma ci è stato detto che dal punto di vista tecnico un luogo come ad esempio quello della Croce Rossa, dove esistono già altre infrastrutture più o meno simili, avrebbe creato per loro una sorta di ‘ko tecnico’ non in grado di propagare il segnale come necessario. Abbiamo sempre manifestato grande apprezzamento e sostegno al potenziamento delle infrastrutture tecnologiche, quello che spiace è che dal punto di vista paesaggistico e ambientale l’intera zona, in qualche modo, perderà di attrattività, dal momento che di certo l’opera in fase di realizzazione non può dirsi una meraviglia”.
Forte dei pareri positivi sia della Asl di Rieti che dell’Arpa del capoluogo sabino, la società è andata avanti sulla scorta di un accordo già sottoscritto a monte con il proprietario del terreno, e sulla base della distanza di sicurezza di 300 metri in linea d’aria dal plesso scolastico che viene garantita. E che quindi non rappresenta un ostacolo alle normative nazionali in vigore. “A questo si aggiunge – conclude l’assessore Corradini – che l’opera in questione viene ormai considerata opera primaria, al pari di acquedotto e rete fognaria. E che il Comune, in tal senso, può davvero poco dal punto di vista legislativo. Non possiamo fare altro che prendere atto di quanto sta accadendo, assicurandoci che tutto venga fatto nel rispetto delle norme in vigore”.
Paolo Giomi