Coronavirus, i dirigenti scolastici tengono chiuse le palestre scolastiche. Calisse: "Situazione difficile"
La fotografia del caos che ruota attorno alla ripresa delle attività sportive delle società dilettantistiche “indoor”, e cioè quelle che praticano sport al coperto come basket, calcio a 5, pallavolo e tante altre discipline, sta tutta in quanto è accaduto a Passo Corese, in prossimità del palazzetto dello sport del polo didattico: chiuso con tanto di lucchetto dal dirigente scolastico, a dimostrazione della chiusura totale della scuola all’utilizzo pomeridiano della struttura da parte delle società che da decenni lavorano e operano sul territorio, sarebbe dovuto essere riaperto su ordine della Provincia, che è di fatto proprietaria della palestra, e che ha disposto l’utilizzo, quanto meno, del campetto esterno al palazzetto per gli allenamenti delle società. Peccato però che fino al tardo pomeriggio di ieri, 2 ottobre, il palazzetto è rimasto di fatto off-limits per atleti e dirigenti.

Colpa del Covid, del caos normativo che ruota attorno alla ripresa delle discipline sportive non professioniste, e della rigidità di molti (seppure non tutti) dirigenti scolastici, che hanno mostrato una totale chiusura ad ogni dialogo con le società sportive, per paura che la contaminazione degli ambienti tra attività didattica (le ore di educazione fisica mattutine, regolarmente riprese quasi ovunque) ed extra-didattica (gli allenamenti delle società, appunto) possa diventare un vettore importante di contagio. Una paura in parte giustificata, quella dei dirigenti scolastici, dal momento che, per legge, loro è la responsabilità, anche penale, di quanto accade nelle strutture scolastiche dedicate all’attività motoria, anche in orario extra-scolastico.
Accade così che a Fara Sabina sono momentaneamente impossibilitate a svolgere attività tutte quelle associazioni sportive dilettantistiche che utilizzano il palazzetto dello sport, ma anche le palestre della scuola media di Passo Corese e dell’istituto di Talocci, chiuse pure quelle, per i motivi di cui sopra. Succede a Fara Sabina, ma non soltanto a Fara Sabina; è così ovunque in provincia territori dove praticamente la totalità delle attività sportive non all’aperto si svolge in strutture scolastiche. Ed è così in molte palestre e palazzetti di Rieti a servizio degli istituti scolastici. Una situazione, questa, ben nota al presidente della Provincia di Rieti, Mariano Calisse, che ammette senza troppi giri di parole: “Al momento ritengo che sia davvero difficile poter dare una risposta alle società sportive; la situazione legata all’emergenza sanitaria, che purtroppo vede oggi (ieri, ndr) la chiusura della prima scuola sul territorio, non ci consente di poter fare stime temporali su quando, e come, le strutture sportive scolastiche possano essere riaperte alle attività delle società sportive. Stiamo lavorando per trovare una soluzione, che però al momento non c’è”. “E’ mia intenzione convocare quanto prima un tavolo con tutti i soggetti coinvolti – dice dalla sua il neoassessore allo sport di Fara Sabina, Cristina Di Felice – perché in questo modo le società sportive rischiano di pregiudicare un intero anno di attività. Nessuno vuole mettere in pericolo la scuola e i nostri studenti, ma occorre trovare una soluzione per salvaguardare anche lo sport”.