Passo Corese, Metro inaugura. Viaggio all'interno del deposito
A quasi 8 mesi dall’inizio delle sue attività a Passo Corese, il nuovo deposito Food Service and Distribution di Metro Italia ha potuto aprire le porte alle autorità, locali e non, e ai presenti, formalizzando, con una cerimonia d’inaugurazione degna dei tempi pre-Covid, la sua presenza nel polo logistico di Fara Sabina. Un evento tanto atteso quanto importante, come testimonia la presenza in terra Sabina dei vertici della multinazionale tedesca, dal nuovo Worldwide Ceo Steffen Greubel, all’amministratrice delegata di Metro Italia, Tanya Kopps. Che in compagnia del sindaco di Fara Sabina, Roberta Cuneo, hanno tagliato il nastro del “nuovo” magazzino da 9mila e 500 metri quadrati, in cui lavorano attualmente 57 persone, destinato al rifornimento, in perfetto stile delivery, di tutti i clienti e i partner dell’universo Metro, dai ristoratori agli albergatori, passando per i bar, i pub ed ogni tipo di attività dedita alla ristorazione e alla ricettività.

“Abbiamo aperto in un momento veramente complesso per tutto il settore del fuori casa ma non abbiamo mai perso fiducia ed entusiasmo – ha spiegato Tanya Kopps in perfetto italiano - oggi abbiamo finalmente la possibilità di inaugurare ufficialmente e di sostenere con il nostro impegno quotidiano tutti i professionisti della ristorazione che hanno tenuto duro questi mesi e che ora sono impegnati in questa fase di ripresa”.
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“La presenza di un player di primissimo livello al livello internazionale come Metro testimonia ancora di più quanto, nonostante le grandi difficoltà che stiamo vivendo, l’area del polo logistico di Passo Corese rappresenti ormai un punto di riferimento per l’economia dell’intero quadrante, non solo della provincia di Rieti – ha aggiunto il sindaco di Fara Sabina, Roberta Cuneo – speriamo che questo insediamento, così come quelli già presenti nell’area, possa rappresentare un volano importante di sviluppo per il territorio di Fara Sabina e le sue attività”. Tra gli ospiti, anche il deputato reatino del Partito democratico, Fabio Melilli, e il commissario straordinario del Consorzio Industriale di Rieti, Angelo Giovanni Ientile, nonché Eric Veron, amministratore delegato di Vailog, uno dei vettori logistici più attivi e presenti nell’area.
E’ stato però Davide Marconi, responsabile del deposito di Passo Corese, ad aprire le porte della struttura al Corriere di Rieti, per effettuare il primo tour ufficiale di Metro in terra sabina. All’interno l’organizzazione è in perfetta linea con lo stile tedesco (la sede centrale di Metro è a Dusseldorf, in Germania, ndr): tutto è organizzato nel minimo dettaglio, e quello che poteva essere immaginato come un semplice “magazzino” dedicato allo stoccaggio e al carico-scarico delle merci si sgretola di fronte ad una realtà del tutto diversa. Nella struttura ci sono laboratori per la lavorazione delle carni, sale interamente dedicate al reparto ittico (dove anche lì si lavora il pesce freschissimo con personale altamente specializzato), comparti isolati termicamente a temperature diverse tra loro (emblematica la stanza a -30 gradi centigradi, visionabile solo dall’esterno, dove vengono immagazzinati e stoccati i prodotti surgelati, ndr). Tutto segue un percorso preciso e stabilito, nel pieno rispetto non solo delle normative anti-Covid, ma anche di quelle in vigore da sempre per il trattamento di prodotti alimentari, sia quelli secchi che quelli ultra-freschi.
 “Lo stabile è operativo 24 ore al giorno tutti i giorni, ad eccezione della domenica mattina – spiega Marconi – i picchi lavorativi, per ovvi motivi, sono nella fascia oraria che va dalle 18 alle 5 del mattino, ma anche dopo si continua a lavorare senza sosta per poter fornire al cliente prodotti non solo freschi, ma anche targettizzati alle esigenze di quella singola attività. Non solo alimentare, ma anche non alimentare, dagli allestimenti alla strumentazione del settore come piatti, bicchieri e tovaglie. Ogni cosa nel dettaglio, con precisione, entra ed esce da vettori esclusivi dedicati allo scarico e al carico delle merci, a seconda della tipologia. “Considerando che abbiamo aperto in piena pandemia, ad ottobre del 2020, e che il mondo della ristorazione sta ripartendo soltanto ora, stiamo andando anche noi verso un sentiero quasi inesplorato – spiega ancora Marconi – speriamo che con la ripresa del settore e dei suoi volumi, questo magazzino possa lavorare a ritmi ancora più elevati”. Il che, parafrasando, potrebbe significare immissione di nuova forza lavoro. Non resta che aspettare.
Paolo Giomi 10 giugno 2021