Coronavirus, docenti e alunni del Moro “intrappolati” in casa. La quarantena è finita ma spunta l'obbligo del test antigenico
Erano convinti che il periodo di quarantena da Covid, in base alle disposizioni del Ministero, dovesse concludersi lunedì dopo 14 giorni in assenza di sintomi, anche senza tampone. Invece no. Oggi docenti e alunni dell’istituto Aldo Moro di Passo Corese hanno fatto l’amara scoperta: dovranno restare in casa fino a quando non verranno sottoposti al test rapido.
“Cosa della quale non eravamo assolutamente a conoscenza – raccontano sconcertati alcuni degli insegnanti – L’unica comunicazione ricevuta dalla Asl risale al momento in cui è stata avviata la quarantena a partire dal contatto con il positivo. Da quel momento in poi, nonostante anche la scuola avesse più volte chiesto informazioni, la Asl di Rieti non ci ha più inviato comunicazioni né disposto prescritto tamponi. Dalla nota del Ministero avevamo desunto che trascorsi 14 giorni senza sintomi anche in assenza di tampone, saremmo potuti uscire dall’isolamento. Persino i medici base consultati ci avevano detto di restare a casa e, nel caso in cui non fossimo stati contattati dalla Asl perché non c’era disponibilità di fare tamponi, dopo 14 giorni saremmo potuti uscire. Solo ieri, dopo numerosi tentativi andati a vuoto, la Scuola è riuscita a parlare con la Asl secondo cui nessuno di noi potrà uscire prima dell’effettuazione del test antigenico che la stessa sta predisponendo. Il tutto, in barba alle disposizioni del ministero e solo dopo l’ennesima richiesta di informazioni”.
Tra l’altro la settimana scorsa la norma del Ministero è stata applicata con gli alunni di una classe seconda della scuola media “Orazio” di Passo Corese, rientrati senza tampone al termine dei 14 giorni di quarantena.
“Intrappolati” al momento sono 23 docenti e 20 alunni dell’istituto Aldo Moro. Tra gli insegnanti c’è anche chi la nota di inizio quarantena è arrivata dopo 15 giorni dal contatto con il positivo. Stessa situazione: a casa in attesa di comunicazioni. E tanti hanno già contattato i propri legali.