Vaccini in farmacia, anche Rieti (Passo Corese) si organizza
In principio era la possibilità di fare i test rapidi, poi in seguito l’allarme lanciato a causa della scarsità di bombole d’ossigeno che spesso non venivano restituite dai clienti. Ora le farmacie reatine balzano di nuovo al centro dell’attenzione con la possibilità offerta loro dalla Regione Lazio, su base volontaria, di poter somministrare il vaccino dell’americana “Johnson & Johnson”, non appena sarà disponibile in Italia. L’accordo deve ancora essere firmato, ma nel frattempo già da venerdì sera la Regione ha annunciato che il Lazio punterà anche sulle farmacie per aumentare il ritmo della campagna vaccinale.
La scelta. A Il Messaggero, è Il consigliere regionale del Pd Fabio Refrigeri a spiegare la scelta di coinvolgere anche le farmacie nella campagna di vaccinazione: La consegna del vaccino Johnson & Johnson è nazionale – spiega Refrigeri - Sabato ci hanno confermato che dovrebbe avvenire intorno alla seconda metà di aprile e il Lazio ha intenzione di somministrarlo anche attraverso le farmacie. A tutt’ora, infatti, nell’intera regione sono attivi cento punti di somministrazione vaccino, ma è chiaro che se arriverà anche il Johnson & Johnson avremo un ulteriore impulso ed è per questo che vogliamo mettere in campo anche le farmacie che vorranno aderire. Al momento abbiamo anche duemila e duecento medici di famiglia che hanno aderito al programma di vaccinazione: un numero importante ma non tutti, purtroppo, e quindi se arriverà Johnson & Johnson avremo necessità di estendere la campagna ad altri presidi. L’interlocuzione per l’utilizzo delle farmacie è in via di conclusione – prosegue il consigliere regionale reatino – ma la decisione sulle fasce d’età che dovranno essere vaccinate resterà in mano allo Stato. Le Regioni potranno poi operare alcune variazioni come ha fatto il Lazio che, oltre al personale strettamente medico, ha scelto di puntare molto sugli ultra ottantenni e i 70enni: nel primo mese, la scelta di aggredire la categoria più debole ha prodotto il risultato di dimezzare esattamente le morti fra gli over 80, dove si registrava l’80 per cento dei decessi. A Rieti, poi, in questa settimana sono stati vaccinati in un solo giorno 400 malati oncologici e sabato e ieri all’ex Bosi è stato il turno delle persone affette da obesità. In più, ora siamo anche tra gli undici plessi regionali che possono iniziare la sperimentazione degli anticorpi monoclonali».
I dubbi. La firma dell’accordo dovrà però sciogliere anche i dubbi delle farmacie sulla logistica della somministrazione, come già avvenne per la possibilità di eseguire i tamponi: «Senza un accordo in mano, al momento è difficile rispondere – replicano dalla farmacia “Salaria” – Noi abbiamo scelto di non effettuare i tamponi rapidi, ma per i vaccini sarebbe necessaria un’identica logistica, cioè trovare spazi adeguati dove il personale medico possa effettuarli, perché i farmacisti non sono abilitati per questo genere di operazioni, non siamo classificati come personale medico. In questo senso, infatti, si sta parlando anche di un corso di formazione riservato ai farmacisti. Staremo a vedere».