Carenza numerica dei medici di base: problema diffuso in aree della Sabina
Si torna a parlare in Sabina della carenza dei medici di base. A farlo è il Consiglio comunale di Casperia, che ha formalizzato con un atto ufficiale il problema della mancanza di medici nei paesi. La maggior parte dei casi verificatisi in Sabina - Casperia inclusa - è avvenuta per il pensionamento del medico titolare e la mancata sostituzione se non con precari, dando vita così alla corsa per reperire medici a scavalco o temporanei. Per questo, il consiglio comunale di Casperia ha approvato all’unanimità una mozione di denuncia per la carenza dei medici di medicina generale. Un problema emerso in paese all’inizio del 2020, quando andò in pensione Maurizio Montesi.
Le tappe. Da allora si è esteso a macchia d’olio in numerosi paesi fino ad investire tutte le province del Lazio, in particolare i Comuni più piccoli e quelli montani, destando l’intervento del sindacato dei pensionati della Cgil e dell’Uncem. Del tema si è occupato anche il consigliere regionale Sergio Pirozzi con un’interrogazione in attesa di risposta all’assessore Alessio D’Amato. «Si chiama assistenza primaria - spiega il sindaco di Casperia, Marco Cossu - perché la presenza dei medici di medicina generale nei territori è vitale, soprattutto per gli anziani. Ormai ai pensionamenti dei medici non corrispondono sostituzioni vere e proprie bensì contratti a tempo determinato, che possono andare bene per coprire l’emergenza, ma non dopo due anni, come nel caso di Casperia. Il Covid ha evidenziato ancor di più la necessità di avere dei presidi di prossimità nei territori, offrendo così cure tempestive, in grado, da un lato, di salvare vite umane e, dall’altro, di assicurare conforto e attenzione alle persone in difficoltà. Ministero e Regione provvedano a una soluzione».
di Samuele Annibaldi