Dagli scavi al polo della logistica riemergono ex voto dedicati a Ercole
Le campagne di Passo Corese comprese all’interno del polo della logistica si confermano piene di storia. È delle ultime settimane il ritrovamento di due pozzi contenenti vasi ed ex voto dedicati ad Ercole venerato nell’antica Roma come dio guerriero, protettore dei commerci e della pastorizia. In base alla mole di reperti lasciati riaffiorare dal terreno, con probabilità, pur non essendo stato trovato, in quell’area esisteva un santuario in cui i romani che frequentavano quei luoghi si recavano a rendere omaggio alle divinità e dove si svolgevano cerimonie religiose.
Sono mesi di intenso lavoro per l’archeologa Anna Romano della Land srl che insieme ai colleghi, sotto la direzione scientifica del funzionario archeologo Alessandro Betori della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio, stanno indagando la vallata compresa tra via dei Cavalli e viale Europa. Dopo la scoperta di due statue funerarie (ora custodite al museo civico archeologico di Fara Sabina) all’ingresso di via dei Cavalli e di una fattoria rustica raggiungibile da viale Europa, ora è la volta di questi nuovi reperti votivi di epoca romana che si riferiscono al periodo repubblicano compreso tra il III e II secolo avanti Cristo.
In un primo pozzo indagato, situato non lontano dalla zona direzionale del polo della logistica, sopra al capannone che ospita la società Metro, erano custoditi vasi di terracotta a vernice nera, incensieri, coppette per le libagioni, brocche per contenere liquidi con sopra incisa la lettera “H” di “Hercules” che appartenevano a corredi utilizzati nei riti votivi. Quasi duecento gli esemplari ritrovati e l’ipotesi degli archeologi è che si tratti di utensili ed oggetti di devozione poi accumulati all’interno di un cunicolo sfruttato come deposito in cui lasciarli al momento della dismissione del tempio. La grande quantità di ceramiche contraddistinte dalla lettera “H” presenti lascia immaginare che nelle vicinanze sorgesse un tempio dedicato ad Ercole, nonostante non possa essere escluso che il santuario fosse stato costruito per il culto di altre divinità.
Poco lontano da questo pozzo, più recentemente, gli archeologi ne hanno individuato un altro all’interno del quale non c’erano vasi, ma altri reperti: testine, votivi anatomici. Tutti i materiali ritrovati, ritenuti di grande interesse scientifico perché non è frequente recuperarne in tali quantità, sono oggetto di studio. Intanto, le indagini archeologiche nell’area di via dei Cavalli proseguono e non si esclude che il terreno possa restituire ulteriori pezzi di storia antica.
di Raffaella Di Claudio