Il primo consiglio comunale dell’era Cuneo dà già spettacolo. Ed Ecco l’asse Mazzeo-Marinangeli
Non chiamatelo consiglio comunale d’insediamento. Non fosse stato per fotografi e telecamere, e le non poche persone presenti in aula (nonostante le restrizioni anti-Covid), quella vista oggi pomeriggio, giovedì 8 ottobre, a Fara Sabina sarebbe potuta benissimo essere un’assise di metà legislatura. Procedure e formalità di rito hanno lasciato il passo in men che non si dica a polemiche e accesi scambi di battute, tra il neoeletto sindaco Roberta Cuneo e una parte della minoranza,

che ha mostrato il suo “nuovo” volto, confermando rumors e indiscrezioni della vigilia. Un asse politico tra gli ex candidati a sindaco Vincenzo Mazzeo e Marco Marinangeli, che dopo essersele date di santa ragione in campagna elettorale mostrano, ora, un’intesa degna dei migliori trasformismi, passati o presenti.
TRANELLO PER LA PRESIDENZA Lo si vede già dopo la proclamazione degli eletti e il giuramento del sindaco Cuneo, quelli sì passaggi di rito per definizione; la nomina del presidente e del vicepresidente del consiglio comunale diventano il primo vero terreno di scontro tra maggioranza e la “nuova minoranza”, con Daniela Simonetti voce fuori dal coro e portatrice di un messaggio politico diametralmente opposto a quello dei colleghi d’opposizione. I fatti. Prima della votazione per eleggere il presidente del consiglio e il suo vice, Marco Marinangeli (Noi Fara) prende la parola, proponendo di votare all’unanimità due nomi scelti nei banchi di maggioranza, ma proposti dalla minoranza. E la scelta ricade sulle giovani consigliere neoelette Eleonora Oppes e Giorgia Simonetti, nomi che, per Marinangeli, “rappresentano una novità, e soprattutto un segno di discontinuità rispetto a chi, qualche mese fa, ha preferito non presenziare su questi banchi ma ratificare in uno studio notarile lo scioglimento del consiglio comunale”. Chiaro il riferimento a Mauro Pinzari, uno dei firmatari della mozione di sfiducia che costò la poltrona all’ex sindaco Davide Basilicata, e designato presidente del consiglio dalla stessa maggioranza. Mazzeo annuisce, e anzi come confermerà il voto, pure segreto, appoggia l’esca di Marinangeli, che invece Daniela Simonetti, a dir poco sconcertata da quanto accade, non sostiene. Il sindaco Cuneo, pur riconoscendo apprezzamento per le sue due consigliere comunali neoelette, rispedisce la proposta la mittente, etichettandola come “mera speculazione politica che nulla ha a che vedere con questo importante passaggio istituzionale”. Alla fine viene eletto presidente del consiglio Mauro Pinzari, con 13 voti a favore e 4 astenuti. E considerando che, dai banchi della minoranza, Daniela Simonetti dichiara apertamente di aver votato il medico coresino, non serve una calcolatrice scientifica per capire chi invece non ha sostenuto il nome indicato dal sindaco e dalla sua maggioranza (Mazzeo, Marinangeli, Cipriani e Scipioni). Vicepresidente del consiglio sarà, con la stessa votazione, Pamela Martini. “Come si può disconoscere il valore di Pinzari?”, dirà incredibilmente Mazzeo a fine votazione, pur non avendo votato il medico coresino. Sembra incredibile, ma tant’è.
MARINANGELI AL VETRIOLO E ancor più incredibile è il post rilanciato su Facebook da Marco Marinangeli, a fine consiglio, attraverso la pagina di “Noi Fara”. “Ci si professa sindaco di tutti e già al primo atto si evidenzia l’opposto – tuona l’ex candidato sindaco – riconoscendo alla maggioranza la facoltà di eleggere il Presidente e il Vicepresidente del Consiglio, abbiamo proposto all’assise, per questi due ruoli, due ragazze della loro lista, Eleonora Oppes e Giorgia Simonetti, entrambe neofite, che non si sono macchiate, come Pinzari, di aver insultato l’aula consiliare firmando le dimissioni dal notaio pochi mesi fa. Come prevedevamo, la maggioranza ha bocciato la nostra proposta. D’altra parte, ci rendiamo conto che anche questo faceva parte della spartizione pre-elettorale, di poltrone e rimborsi, che non prevede intralci agli accordi fatti tra 4 persone, e considera gran parte dei loro eletti come semplici ‘alzatori di mano’. Constatiamo per la seconda volta infatti, dopo la vicenda degli assessori, che nel loro gruppo esistono consiglieri di serie A e consiglieri di serie B. E risparmiateci almeno il discorso dell’esperienza, nessuno vieta infatti al consigliere Pinzari, neo pensionato, di passare del tempo, in maniera gratuita, con le due nuove elette, per coadiuvarle e spiegare loro il funzionamento del consiglio comunale”. Il messaggio, a sindaco e maggioranza è chiaro: la “minoranza allargata” dei gruppi di Fara Merita e Noi Fara presenterà un’opposizione dura, nei toni e nei contenuti, in maniera aprioristica, senza soffermarsi troppo sulla profondità dei contenuti. Come accaduto oggi pomeriggio, durante una mera seduta di rappresentanza. E che, per dirla con le parole del neopresidente del consiglio comunale, Mauro Pinzari, “ha rappresentato non solo un’anomalia istituzionale, che non aveva mai visto prima d’ora la minoranza presentare nomi e candidature per la presidenza del consiglio, ma anche un momento di bassissimo livello per la politica, momento di cui Fara Sabina, francamente, non aveva proprio bisogno”.
L’APPELLO DEL SINDACO – Sembra cadere nel vuoto, dunque, quell’appello alla “responsabilità” evocato ad inizio consiglio dal sindaco Roberta Cuneo: “Per prima cosa non posso che ringraziare tutti coloro che hanno creduto nel nostro progetto e hanno voluto darci fiducia, permettendoci di amministrare oggi Fara in Sabina – dice il primo cittadino farense – sento una particolare responsabilità in questo momento storico per l’emergenza sanitaria che stiamo attraversando. Sappiamo che i casi sul nostro territorio aumentano in maniera contenuta ma costante. Questo impone una attenzione particolare, non solo da un punto di vista sanitario ma anche socio economico. Per questo motivo intendo attivare un tavolo condiviso per la gestione dell’emergenza sanitaria, coinvolgendo le minoranze, che metta in campo azioni decise e concrete per tutelare e dare risposte concrete a tutti i cittadini di Fara in Sabina. Faccio un appello in merito all’emergenza sanitaria: che su questo ci sia vera unità di intenti e partecipazione da parte dell’intero Consiglio comunale, oltre gli schemi maggioranza, minoranza. Noi saremo sempre all’ascolto dei cittadini – ha proseguito la Cuneo – condivisione e partecipazione democratica saranno il tratto distintivo di questa Amministrazione. Infine, voglio chiedere al Consiglio una condivisione del giuramento che oggi ho fatto, perché ogni scelta sia guidata dal rispetto delle istituzioni e della nostra Costituzione. Mi auguro che all’interno dell’Aula consiliare qualsiasi problematica sarà sempre affrontata nel rispetto delle istituzioni e delle persone, attraverso scelte il più possibile condivise per il benessere dei nostri concittadini”.
GLI ALTRI PUNTI Oltre alla proclamazione degli eletti e al giuramento del sindaco, sono stati nominati i componenti delle commissioni elettorali e per il rinnovo dei giudici popolari, nonché i rappresentanti di Fara Sabina al consorzio intercomunale dell’Acquedotto del Peschiera. Per la prima commissione sono stati eletti Giorgia Simonetti, Pamela Martini e Marco Marinangeli. E anche qui il consigliere di minoranza Mazzeo ha avuto da ridire, chiedendo di ipotizzare una rotazione tra gli scrutatori ai vari appuntamenti elettorali. “Già il fatto di aver rinnovato in toto la commissione è un elemento di discontinuità con il passato – risponde secco il sindaco Cuneo, che ribatte colpo su colpo alle invettive di parte della minoranza – partiamo da qui, per discutere anche sulle novità da apportare per quanto riguarda la nomina degli scrutatori”.
IL PONTE Completamente diverso l’atteggiamento assunto dall’associazione “Il Ponte”, e dalla consigliera eletta Daniela Simonetti. La quale, oltre a rimarcare con soddisfazione “la grande rappresentanza femminile in questa nuova consiliatura, che con 8 donne vede il massimo mai raggiunto nella storia di Fara Sabina”, si mette a disposizione per “lavorare e condividere iniziative, pure con i rispettivi punti di vista, nell’ottica di rispondere alla sola cosa che conta, e cioè i bisogni e gli interessi della nostra comunità”.
(di Paolo Giomi)